LETTERE - Libro I - 101

Bastiano da Cortona, come ben si evince dalla lettera che resta l'unica fonte biografica, era stato un amico di Pietro Aretino ai tempi della sua permanenza romana. In tempi recenti aveva preso i voti, motivo che forse giustifica l'invio dello scritto. 

 

A messer Bastiano da Cortona

Non crediate che l'imagine che di voi mi stampò nel core la dolce mano de l'amicizia venti anni sono, per variar di tempi né per distanza di luoghi sia venuta meno; anzi è ella come l'imprimeste in me quando capitai costì, tiratoci da l'amore de la città e de la fratellanza di messer Nofri e di messer Paolo, care memorie, i fratelli dei quali insieme col mio messer Matteo mi saluterete e basciarete. E benché io non vi abbia intertenuto con lettere e di rado con imbasciate , il core sempre ha supplito a cotal mancamento; e perché diate fede a quel che vi dice l'antica benevolenza, vi scrivo questa per il parente vostro. Né altro contengano le mie parole che il pregarvi che dissoniate del piccol poter de la vertù mia, la qual loda smisuratamente la servitù che avete presa con Cristo perché egli è un signore che paga i servigi che se gli fanno con parte di quel suo regno ne la corte del quale non si invecchia e non si more dietro a la falsità de le speranze che il più de le volte disperdono i fiori dei suoi meriti fra gli inganni e fra l'insidie altrui. E beati coloro che, sazi de le vanità del mondo, vi sapranno imitare! Intanto fate sì che ne l'acquisto del vostro operare appaia la consolazion vostra.

Di Vinezia, il 6 di marzo 1537. Pietro Aretino.

Pietro Aretino

 

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