Federico II, l'imperatore conquistato dalla Puglia
 |
MARCO BRANDO
Lo strano caso di Federico II di Svevia
PALOMAR
PP. 280, € 18 |
È destino di alcuni grandi della Storia di vedere sfumare, nel
tempo, i contorni della propria identità reale per trasformarsi in
mito. Federico II è uno di questi: ancora oggi, a otto secoli dalla
sua morte, trasfigurato nella memoria collettiva, l'imperatore svevo
fa battere i cuori. Elevato da alcuni a campione di tolleranza,
odiato da altri come nemico della libertà. Snobbato in patria,
osteggiato nella Padania leghista come portavoce di uno statalismo
ante litteram, Federico si è conquistato anche un'inedita seconda
vita come eroe nazionale dei pugliesi. Tra Bari, Foggia e dintorni
le istituzioni e i luoghi che rivendicano una patente federiciana
non si contano: strade, castelli, giostre e altre rievocazioni
pseudostoriche, vini, una banca, una tv e perfino una centrale
termoelettrica (quella di Cerano). Allo «strano caso» della
pugliesità di Federico II è dedicato questo libro di Marco Brando:
non una biografia dell'imperatore ma un viaggio alle fonti della «federicomania
». Un'indagine per accertare le ragioni che hanno condotto un
sovrano medievale tedesco a trasformarsi (suo malgrado e nel corso
dei secoli) nel paladino dell'Apulia. Brando è venuto a contatto col
fenomeno Federico II quando lavorava a Bari, al «Corriere del
Mezzogiorno». Ne è nato un libro «sulle menzogne del passato e del
presente ». Perché la menzogna, come scrive Franco Cardini nella
postfazione (la prefazione è invece di Raffaele Licinio), è «essa
stessa una straordinaria forza storica».
URL ORIGINALE