TUTTA PARMA
 
 
7 agosto 2006
 
 
 
 
 
 
NOSTRO COMMENTO
 
L'interessante articolo di Anna Ceruti Burgio ci propone alcuni significativi passi intorno alla figura ed alle imprese "amorose" di Pier Maria Rossi il Magnifico, una delle più interessanti figure del Medioevo parmense, tratti dagli scritti di Gerardo Rustici, che assieme a Jacopo Caviceo - ambedue fedeli "seguaci", quasi scudieri - fu apologeta, più che biografo, del valoroso condottiero.
E, come sempre accade quando i documenti vengono dettati - ed accettati - più dal cuore che dalla ragione, ne traspare, del condottiero, un affresco mellifluo e stereotipato, più incline alle battaglie talamiche che al governo di una famiglia blasonata e di uno stato da lui voluto e fondato.
Uno stereotipo - alla stregua del presidente statunitense Bill Clinton - che si è trasmesso, nei secoli sino ai giorni nostri, a danno della immagine di altri valenti personaggi, soprattutto quando ebbero la ventura di assumerne il nome.
Lo stesso titolo di "signore di San Secondo", a mio avvivo, appare per Pier Maria il Magnifico improprio e contribuisce inevitabilmente a confondere le idee intorno alla figura di colui che io reputo il vero "conte di San Secondo", certamente il primo con tale nome della restaurata dinastia rossiana, Pier Maria il Giovane (1504-1547). Come appare dalle medaglie, riprese pure dal Litta (Pompeo Litta, Famiglie illustri italiane, Fasc. 5 - I Rossi, 1819), ai distinti personaggi vengono attribuite le rispettive titolarità, di "Berceto" e "Torrechiara"  ("Ber-ti Co- ac Turisclarae Fon-") al Magnifico, di "San Secondo" ("S-Secundi C-")  al Giovane.
E quanto dell'uno siano note le piacevoli scorribande pellegrine, tanto dell'altro ai Parmigiani sono stati da sempre sottaciuti gli altolocati imparentamenti e la preminente presenza negli avvenimenti dell'Italia del Cinquecento. Figlio di Troilo I e di Bianca Riario, la nonna materna era Caterina Sforza, lo zio Giovanni de' Medici detto delle Bande Nere. Nel 1523 sposava la cugina di Federico II, duca di Mantova. Nel 1530, dopo essersi distinto nell'assedio, era tra i sette testimoni della resa dei repubblicani fiorentini per la restaurazione del potere mediceo e nel 1538 il cugino Cosimo I diventava duca di Firenze. Aveva lui prestato il braccio ai Papi Leone X, Clemente VII e Paolo III, all'Imperatore Carlo V, al Re di Francia Francesco I. Le notizie si deducono dagli Elogia virorum rosciorum bellica virtute et litteris illustrium del figlio Federico de’ Rossi ed dagli Archivi Mediceo e Pontificio. Nicolò Machiavelli, Francesco Guicciardini, Pietro Aretino, Giovanni Guidiccioni, Benedetto Varchi tessono lodi di quel Pier Maria il Giovane che ancora oggi campeggia nella volta della grande sala delle Gesta in Rocca a San Secondo, nella immagine che lo vede, nel 1542, insignito del Reale Ordine di San Michele e nominato Generale delle Fanterie Italiane nelle Armate del Re di Francia.
Pier Luigi Poldi Allaj
 
 
 

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