Interessante riscontro 
sul n. 123 (novembre 2003) 
di 
  MERIDIANI
rivista mensile 
della Editoriale Domus.




Nel numero di novembre 2003 dedicato interamente alla Libia, su due pagine, a corredo del titolo ed a presentazione dell'articolo "Lucio il mago", a firma dello stesso direttore responsabile della testata Massimo Jevolella, fa bella mostra di sé il quadro n. 7 della storia dell'asino d'oro, dipinta nella Rocca dei Rossi di San Secondo, come ben specifica la didascalia:

"A che pensi, infelice ragazza? Che fai? Perché vuoi precipitarti all’Orco? Dove vuoi andare, con i miei piedi? Non solo te, ma anche me finirai per rovinare!". Lucio trasformato in asino tenta di scappare dai feroci banditi che hanno rapito Carite, la fanciulla che lo cavalca. Quello qui accanto è uno dei 17 quadri tratti dal romanzo di Apuleio (e attribuiti a Vincenzo Tamagni) dipinti a fresco nella Sala dell'asino d'oro alla Rocca dei Rossi di San Secondo Parmense.

Nelle pagine che seguono vengono trattate le vicende di Lucio Apuleio consumate in terra libica nel secondo secolo dopo Cristo e relative al matrimonio con la facoltosa vedova Emilia Pudentilla, aspetti non certamente riferiti a San Secondo ed al casato rossiano, ma significativi per una più completa comprensione del substrato culturale che aleggiava in Rocca al momento della esecuzione degli affreschi, unici al mondo come soggetto.

LA STORIA DI LUCIO DIPINTA A SAN SECONDO

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