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a Luigi Pronti1

 

 

Castelli del Ducato di Parma e Piacenza

 

Pier Luigi Poldi Allaj

Membro del Consiglio direttivo della Associazione

“Castelli del Ducato di Parma e Piacenza – Club di Prodotto”

 

 

 

 

 

 

Abstract – L’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza – Club di Prodotto è nata nel 1999. Conta diciannove soci fondatori o ordinari (otto nel piacentino, undici nel parmense), oltre a numerosi soci sostenitori. Obiettivo principale è quello della valorizzazione dei territori delle province di Parma e di Piacenza, puntando sulla qualità dell’offerta e sull’immagine, anche attraverso il concorso determinante delle emergenze enogastronomiche. Annualmente i castelli sono stati visitati da circa mezzo milione di persone. Grande successo continuano ad avere  “Ricordanze di Sapori”, rivisitazione di antiche ricette e spettacoli ispirati a particolari eventi storici e culturali. Attività specifiche e particolari caratterizzano alcuni castelli: “Arte e suggestioni in Rocca” a San Secondo, “Il gusto della cultura” a Fontanellato, la taverna medievale a Gropparello. Interessante e significativo, nel 2003, il coinvolgimento della Associazione nelle celebrazioni del Parmigianino.

 

 

 

 

 

 

Ringrazio gli organizzatori del Convegno e quanti hanno concesso il patrocinio per averci dato l’opportunità di questo interessante scambio di idee e di studi. Ringrazio tutti voi per la vostra attenta, qualificata e numerosa partecipazione.

 

Voglio cominciare da una citazione di merito per l’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza – Club di Prodotto: «[…] meglio rappresenta i concetti propri del club: cooperazione innovazione, identità comune, omogeneità dell’offerta […]  è riuscita a creare un circuito di grande fascino, integrando offerta ricettiva, ristorativa, prodotti tipici, manifestazioni, intorno ad un'offerta di alta identità e immagine, introducendo nell'offerta turistica dell'Emilia Romagna un prodotto nuovo e di grande forza nel mercato internazionale». Con queste parole, con queste motivazioni veniva assegnato alla Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza l'Adriatic Coast Award 2002 – Special Award Unione Appennino e Verde – Sezione Club di Prodotto dell’area Appennino e Verde.

 

L’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza – Club di Prodotto, questa la sua esatta denominazione, si è costituita in tempi abbastanza recenti, nel 1999, ma ha già conquistato un posto di assoluta preminenza tra le eccellenze turistico-artistiche collegate ai tesori enogastronomici dei quali le terre di Parma e Piacenza sono felicemente ricche. L’Associazione ha sede legale in Fontanellato (Parma) presso la Rocca Sanvitale. Il conte Orazio Zanardi Landi (proprietario del castello piacentino di Rivalta) ne è il presidente, Maria Grazia Guareschi (sindaco del comune di Fontanellato, per la Rocca Sanvitale) il vicepresidente. Nel consiglio direttivo figurano Francesco Bengalli (proprietario della Rocca d’Olgisio), Franco Spaggiari (proprietario del Castello di San Pietro in Cerro), Ermano Sozzi (delegato del Comune di Bardi per l’omonima Fortezza), il principe Diofebo Meli Lupi (proprietario della Rocca di Soragna), Pier Luigi Poldi Allaj (assessore alla cultura e al turismo del Comune di San Secondo Parmense per la Rocca dei Rossi)2. Una bella sinergia tra proprietari privati, anche teste ancora coronate, e le realtà comunali locali.

 

Non mi addentrerò troppo nelle maglie dello Statuto, che è comunque a disposizione di chi volesse approfondirne l’esame e pur sempre reperibile, assieme al regolamento, in rete nella sezione «Associazione» del sito <ww.castellidelducato.it> Considerando, tutto sommato, l’estrema linearità degli intenti, credo sia sufficiente illustrare, a grandi linee, scopi e struttura dell’Associazione.

 

 

Obiettivo principale è quello di promuovere e valorizzare l’ambiente delle Province di Parma e Piacenza; far conoscere la storia dei castelli associati e comunque l’arte, l’architettura e le emergenze storiche del territorio. Le strategie adottate passano attraverso la cooperazione con enti pubblici e privati e la promozione di iniziative utili a incrementare il turismo in territori omogenei, azioni che si riflettono sull’immagine dei castelli stessi e ne esaltano la storicità e il profilo artistico, requisiti che hanno determinato l’ammissione dei singoli all’Associazione. Di estrema importanza sono l’accoglienza; l’integrazione con  le altre eccellenze del territorio (turismo religioso, ambientale, termale, culturale, artistico ed enogastronomico); la promozione di iniziative musicali, teatrali, cinematografiche, televisive; la partecipazione a mostre e fiere; la ricerca di sinergie con altri operatori che prevedano la costituzione di pacchetti turistici anche a livello internazionale.

 

Il concorso determinante delle emergenze enogastronomiche, dai salumi - il prosciutto di Parma, il culatello di Zibello, la spalla di San Secondo, il salame di Felino, la coppa piacentina -, alle oltre venti qualità di vini DOC, al celeberrimo parmigiano-reggiano, il re dei formaggi, ha fatto compiere alla Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza - Club di Prodotto un salto qualitativo i cui risvolti si sono già tradotti in cifre interessantissime. E’ il caso di «Ricordanze di Sapori», cui accenneremo più avanti.

 

Ai suoi aderenti l’Associazione fornisce efficace e puntuale assistenza tecnico burocratico amministrativa che molto spesso si traduce in fattivo coordinamento nella richiesta e nella gestione di contributi, ai vari livelli. L’Associazione intende con questo favorire il miglioramento della qualità dei servizi, unica via per disporre di un’offerta sempre competitiva e in linea con le attese del mercato turistico. L’uso dell’informatica (si ricorda la realizzazione del già citato sito internet e l’interazione con i siti ufficiali di enti istituzionali quali la Provincia di Parma o singole manifestazioni ed eventi ) e di tutti i mezzi di comunicazione più efficaci, dalla stampa scritta e parlata, agli audiovisivi, al multimediale, l’attività editoriale (significativa e di successo nel 2002 la realizzazione del volume «Scoprire e vivere 19 Castelli del Ducato di Parma e Piacenza»), le attività commerciali di carattere sussidiario, la vendita di libri, la produzione di materiale informativo sulle attività dell’Associazione contribuiscono in modo determinante alla diffusione della conoscenza del territorio; e, con tutto ciò, la partecipazione fattiva a organismi sovraordinati che abbiano come obiettivo la promozione turistica.

 

Lasciatemi, a questo proposito, fare una brevissima digressione su di una vicenda che ci ha coinvolto, e non solo emotivamente, vicenda cui già qualcuno ha già accennato e sulla quale altri ancora, credo, interverranno.

 

L’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza – Club di Prodotto non ha creduto opportuno aderire ad un organismo, «Castella», che ritiene parallelo e non sovraordinato. L’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza – Club di Prodotto ha sempre considerato molto importante trovare riferimenti coordinatori nella Regione Emilia Romagna, nell’APT-Servizi e nell’Unione Appennino e Verde per poter affrontare mercati più ampi a livello nazionale e internazionale e nel contempo valorizzare i circuiti strutturati alla promozione di realtà storicamente e culturalmente omogenee e consolidate che sappiano dare risposta ad una crescente domanda di turismo culturale, un prodotto complementare a quanto la nostra Regione già offre con il mare, le terme e l’enogastronomia. La linea comune deve comunque sempre essere di qualità specifica da mantenere sempre ad un livello molto alto. E su questo argomento intendo chiudere la parentesi!

 

Diciannove sono le strutture castellari, in senso stretto soci fondatori e ordinari, che fanno parte dell’Associazione, strutture organizzate in circuito, tutte aperte al pubblico e visitabili: otto nel piacentino (due di proprietà pubblica, sei privata), undici nel parmense (sette di proprietà pubblica, quattro di proprietà privata), secondo lo schema che segue3:

 

Provincia di Parma

1.      Fortezza di Bardi (proprietà pubblica)

2.      Reggia di Colorno (proprietà pubblica)

3.      Castello di Compiano (proprietà pubblica)

4.      Castello di Felino (proprietà privata)

5.      Rocca Sanvitale di Fontanellato (proprietà pubblica)

6.      Castello di Montechiarugolo (proprietà privata)

7.      Castello di Roccabianca (proprietà privata)

8.      Rocca di Sala Baganza (proprietà pubblica)

9.      Rocca dei Rossi di San Secondo (proprietà pubblica)

10.  Rocca Meli Lupi di Soragna (proprietà privata)

11.  Castello di Torrechiara (proprietà pubblica)

 

Provincia di Piacenza

12.  Rocca e Castello di Aguzzano (proprietà privata)

13.  Rocca Viscontea di Castell’Arquato(proprietà pubblica)

14.  Castello di Gropparello (proprietà privata)

15.  Rocca d’Olgisio (proprietà privata)

16.  Castello di Paderna (proprietà privata)

17.  Castello di Rivalta (proprietà privata)

18.  Castello di San Pietro in Cerro (proprietà privata)

19.  Mastio e Borgo di Vigoleno (proprietà pubblica)

 

Ai soci ordinari si affiancano i soci sostenitori, rappresentati da Comuni e strutture turistico alberghiere4: nel parmense i Comuni di Busseto, Colorno, Felino, Fontevivo, Montechiarugolo, Pellegrino Parmense, Salsomaggiore, Soragna, Varano Melegari, Zibello e poi la Cooperativa Airone, il Museo Glauco Lombardi, l’Albergo Torre, la Locanda del Lupo; nel piacentino i Comuni di Agazzano, Gazzola, Gropparello, Pianello Val Tidone, San Pietro in Cerro, Sarmato e ancora il Conservatorio Villaggi, Villa Tavernago, il Castello di Rezzanello, il Castello di Vigoleno, la Rocchetta di Sarmato, l’Azienda Agrituristica Case Riglio.

 

Dei criteri di ammissione basterà dire che sono ammesse persone fisiche e giuridiche pubbliche e private che esercitino il possesso di un castello sito in provincia di Parma o di Piacenza, aperto al pubblico, in dignitoso stato di conservazione e di rilevante interesse storico-artistico.

 

Le entrate provengono da quote associative, contributi di gestione, contributi pubblici o privati, operazioni commerciali sussidiarie e accessorie, operazioni di raccolta fondi. Una entrata particolare deriva dalla gestione della specifica «Card dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza», in vendita presso ogni singola struttura, valida per un anno dalla data di emissione e che consente lo sconto di un euro sul costo del biglietto di ingresso in  tutti i castelli associati.

 

L’interesse mediatico dei mezzi di comunicazione è elevato e lusinghiero: i castelli vengono definiti « gioielli », i territori che li circondano « miniere d’oro a cielo aperto ». I castelli non sono condannati a melanconiche sedi museali, sono tornati a rivivere gli antichi fasti, gli antichi splendori.

 

Grazie ad iniziative congiunte tra Associazione, enti, amministrazioni pubbliche, privati, i castelli costituiscono scenario suggestivo di eventi memorabili, segnalati quale esempio di attrazione «colta». Ne sono prove incontestabili alcune cifre: gli ingressi da 300mila nell’anno 2000 sono passati a 499mila nel 2002, ad oltre 500mila per l’anno 2003; le card vendute nel 2002 ammontano a n. 6.291 e per il 2003 si è arrivati vicino a 10.000; il sito internet dell’Associazione ha avuto, nel 2003, n. 71mila visite con oltre 3.500.000 contatti; sono stati stampati nel 2003 n. 100mila depliant “Castelli del Ducato” e n. 20mila  “Ricordanze di Sapori”.

 

La rassegna stampa dell’anno 2002 parla di 156 periodici, 140 quotidiani, 67 siti internet, 9 televisioni, 3 radio. Queste cifre nel 2003, anche a seguito della organizzazione della grande mostra del Parmigianino, sono state praticamente raddoppiate.

 

 

Per quanto riguarda «Ricordanze di Sapori», dalle 14 cene del 2000 si è passati alle 20 del 2002 ed alle 26 del 2003 e dalle 3.946 prenotazioni dell’anno 2002 alle oltre 5.000 per l’anno 2003. «Ricordanze di sapori», con la rivisitazione di antiche ricette e spettacoli ispirati a particolari eventi storici e culturali, realizzano l’ideale fusione tra storia, tradizione ed enogastronomia, linee guida strategiche della Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza – Club di Prodotto. I segnali del successo sono riscontrabili nel gradimento crescente del pubblico e nella necessità di aver dovuto procrastinare le cene storiche dal solo arco dei mesi estivi delle passate edizioni sino al Capodanno a partire dal 2002-2003.

 

 

Attività specifiche e particolari caratterizzano alcuni castelli, come è il caso di «Arte e suggestioni in Rocca» a cura della Corte dei Rossi a San Secondo, una proposta di visita spettacolo notturna (dalle ore 21,30 alle ore 23,30), con la riproposizione di vere e proprie pièces teatrali legate alla vita rinascimentale, ogni ultimo sabato del mese, e questo va avanti da vari anni. Di notevole interesse è stato da febbraio a maggio 2003, e c’è la volontà di riproporlo anche negli anni a venire, alla Rocca Sanvitale di Fontanellato, sempre di sera, «Il gusto della cultura», visite, danze e degustazione di prodotti tipici. Al Castello di Gropparello, ogni sabato sera, viene aperta la «taverna medievale».

 

 

 

Fiore all’occhiello per i Castelli del Ducato (certamente per la zona di Parma, ma con benefici influssi su tutto il circuito) è stato il coinvolgimento e il ruolo primario che essi hanno svolto nelle celebrazioni con cui la Provincia  e la città di Parma hanno onorato il Parmigianino, artista che ha lasciato la sua impronta immortale in alcune delle strutture interessate, come la Rocca di Fontanellato. «Parmigianino 2003» ha pure dato lo spunto per provvedere ad alcuni importanti restauri in molte strutture (Bardi, Busseto, Fontanellato, Roccabianca, Sala Baganza, San Secondo, Varano, Zibello) e a tutte le necessarie operazioni mediatiche e logistiche per promuovere il circuito castellare legato alla grande arte mondiale.. E il 2003 si è chiuso con il successo di un’altra mostra storica, «Il medioevo europeo di Jacques Le Goff», continuando a vivacizzare il circuito castellare parmense e piacentino.

 

Il legittimo orgoglio e la grande soddisfazione per le iniziative del 2003, consentiranno all’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza – Club di Prodotto di guardare al futuro con la convinzione che l’attività intrapresa sarà fonte di successi, ma soprattutto foriera di benessere per il territorio e per i suoi infaticabili operatori oltre che strumento di conoscenza e di cultura, nella più ampia accezione del termine, per quanti vorranno venirci a visitare ed a studiare.

 

 

 


1              Il dott. Luigi Pronti, direttore ed anima dell'Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, è stato impossibilitato a partecipare al Convegno, quale relatore ufficiale, per grave malattia che lo ha portato a morte prematura il giorno 3 gennaio 2004. A lui il ringraziamento per l’attività profusa, il commosso ricordo e la dedica di questo lavoro.

2              La composizione del Consiglio Direttivo è aggiornata al 30 giugno 2004.

3              Elenco aggiornato al 30 giugno 2004.

4              Elenco aggiornato al 30 giugno 2004.

 

 

 

 

 


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